23 luglio, 2013

Gelosia.

Innamoratissimi.

Io amo lui, lui ama me.

Gli amici ci cantano già la marcia nuziale. 

Strimpella anche nella mia testa, finchè inizia a stonare:

che gambe lunghe, che abbronzatura, quelle fossette, quelle anche, quei riccioli, quelle curve...

bassa, grassa, tozza, spettinata, fragile, bianca inizio a sentirmi.

Una tristezza, un senso di inadeguatezza che non riesce a prendermi:

io sono cattiva.

Al "che" sono già al rogo, alle "curve" sono sventrati.


Lurida, squattrinata, bizzoca, noiosa, insignificante, comune, ragazzina...
destinata ad avere uomini altrui e non propri,
eccoti servita il mio uomo, 
mangia gli avanzi, 
facci pure la scarpetta, così che nessuno possa prenderlo ancora.


Loro dicono che le mie scenate e i miei dispetti sono infantili,
io dico che sono una giusta via di sfogo:

io non sono una monotona, moralista, impostata;
io sono carne ed emozioni.

Tu sei cattiva,
mi accusa lei, per paura lui torna da te,
ed io confermo:
paura ed eccitazione vanno di pari passo.



MaLoRe