27 dicembre, 2011

Non mi aspetterei nulla dalla vita, se non aspettassi te.


Ho bisogno di te
per staccare da questa vita che
non mi dà abbastanza.

Ho bisogno di star con te
per essere sia burattino che burattinaia.

Ho bisogno di vederti
per ricordarmi che
è meglio se resto con me.

Tanto domani sarà come oggi:
senza futuro e senza soldi,
ancora merce di scambio 
ed ancora vittime del tempo.

Tu sei una variabile costante
in una vita che non fa per me.

D'amore posso averne abbastanza,
qui con te,
ma non ho bisogno di una storia che
non durerà.

Siamo dei soprammobili che
a vicenda si spolverano,
ogni tanto,
in cerca del profumo del nuovo.

Ma siamo sempre noi:
cambiati, lavati,
che ci incontriamo nella notte
per non guardarci negli occhi.

Sempre figli di nessuno
alla ricerca di un'adozione. 

Ho bisogno di te 
nei momenti di lucidità,
perchè sei il giusto nel mio errore.

Nella notte in cui ci sei,
i postumi delle dosi
sono come l'effetto che li precede.

Quella dose di adrenalina pura
iniettata direttamente nelle vene
è la giusta scarica elettrica
in questo mondo dove l'elettricità costa troppo,
per noi.

Scelgo questa vita,
perchè drogata non posso dire
se è meglio Berlusconi o Monti,
perchè la notte è illuminata dal riflesso del sole
ed io, riflesso di una persona, mi sento in compagnia,
perchè tu sei una morale senza etica
che mi fa sentire un'etica senza morale.

Insieme, 
sembriamo meglio di quelli che siamo da soli
ed io, qualche volta,
ho bisogno di sentirmi meglio.

Vivo prendendo quota, perdendo quota
perchè il mio corpo, piccolo durante il volo,
al termine della corsa,
nello schiantarsi, possa espandersi.

In punto di morte saprò dire
sono grande.

Ovunque tu sia, ora,
con chiunque tu sia, ora,
lo so, che questa notte
sarai da me,
con me.

Questo aspetto, ogni notte:
voltarmi nel letto e trovarti,
anche se sul collo hai il rossetto
di una prostituta...
diversa da me.

L'importante è che io resti la tua prostituta preferita,
almeno che le sodomizzazioni 
che tacitamente accetto ogni giorno
dalla vita e dalla società,
mi rendano la tua prescelta puttana.



MaLoRe



21 dicembre, 2011

Ti amo e non dovrei.




Parto
per una vita senza te,
da una stazione
dove tu ci sei.

Un addio
che non sapremo mantenere:
è l'ultimo bacio,
prima di piangere il mio cuore
morto sulle rotaie.

Il viaggio inizia,
ma mi accorgo di aver perso
le valigie con la pazienza.

Fuggo dalla mia meta
in contro alla mia metà.

Insieme cercheremo un rifugio
dove nascondere questo amore illecito.

Scappo dal treno in corsa
verso le tue braccia:

ti amo e, lo so che, non dovrei.

Siamo due cuori che si attraggono
in una realtà che li respinge.





MaLoRe

18 dicembre, 2011

La verità.

Credo che non ci sia modo migliore, di inaugurare questa parte del blog dedicata a VOI, che iniziare con una dedica che mi preme fare.


Anzi, in una vita dove la menzogna ci manipola voglio sfuggirle, ed essere sincera:


non è una dedica, ma una confessione... si, proprio quella che i saggi disapprovano;
non è una semplice confessione, ma sto per guarire un mio malore. :-D




Dopo un mese di nostalgia e rabbia ho pianto la mia felicità per lei, con lei... 
la mia metà...
quell'amica con cui, amorevolmente, ci siamo modellate affinchè potessimo incastraci, per resistere, vicine, anche alle peggiori intemperie.


Vi domanderete perchè abbiamo pianto.


Abbiamo pianto, perchè, come dicevo nel post precedente a questo, la vita ci cambia, il mondo ci cresce e inesorabilmente, ci allontaniamo anche dalle persone a cui siamo più legate.


Ma un sentimento sincero è forte,
anche se le persone che lo provano non lo sono,
non si spaventa dinanzi a nulla,
combatte contro tutto e
soprattutto vince.


Ieri il nostro sentimento ha vinto ancora.


All'epoca dei suoi 18 anni le scrissi una poesia.
Non ho mai avuto il coraggio di dargliela per intero:


così intimorita di espormi troppo,
così timida dei miei sentimenti,
così immatura da vergognarmi.




Voi, non abbiate paura di parlare.
Di dire quello che pensate, di esprimere ciò che il vostro cuore prova ed eviterete fraintendimenti e sofferenze.




Ora, voglio che lei sappia come proseguivano quei versi.





"Magari toccasse a me prendermi cura dei giorni tuoi:

ti castigherei nel lusso,
ti condannerei all'amore,
ti punirei con il cioccolato.

Vorrei fossimo legate
attraverso un nodo di vene.

Così che tu possa
maturare attraverso i miei errori,
crescere con il sorriso.

Non mi perdonerei mai
il tuo volto solcato dalle lacrime
per colpa mia.
Sopravviverei solo col tuo perdono.

Ogni giorno,
quando siedo in quel banco,
in quell'aula,
fra tutta quella gente,
ringrazio la vita per avermi portato lì,
dove sono,
al tuo fianco, ogni mattina.

Vorrei quel nodo di vene,
perchè tu non possa sfuggirmi
finita la scuola.


Avrò sempre bisogno di condividere la merenda,
di pensare per due persone,
di chiederti cosa indossare,
di curare le tue ferite,
di fingermi forte per proteggerti
e lasciare che sia tu a prenderti cura di me."


Poi
la scuola finì


e
TI VOGLIO BENE
anche oggi.


TU ED IO




MaLoRe

16 dicembre, 2011

Il futuro è da soli.


La vita ti cambia.
Il mondo ti cresce.
Qualcuno ti preferirà prima, altri dopo.

Non sarai mai, sempre, la stessa persona e, 
mai, sarai, sempre, circondato dalle stesse persone.

Ogni giorno, però,
dovrai convivere con te stesso:

con quella figura nello specchio che ti minaccia
"o ti piaccio o ti assillerò per la vita".


I giorni li passerai inseguendo il futuro,
addentandolo mentre ti sfugge.

Incitato dall'acquolina correrai 
sempre più veloce, sempre più forte, sempre più pericoloso,
per assaggiarne ancora.

Morirai rincorrendo il futuro:

una caduta, 
per un ostacolo, per una svista
e la corsa finirà.

Inerme a terra, vedrai 
il futuro tornare indietro,
riavvolgersi 
per guardare in faccia il suo inseguitore.

Il futuro verrà da te, 
ripercorrendo la stessa strada:
il passato.


Ti accorgerai che non potrai essere sempre circondato da persone:

o corri veloce verso il tuo futuro,
o aspetti di non essere, mai, circondato dalle stesse persone.



MaLoRe


11 dicembre, 2011

Quella volta. Quello scambio.

[...]


La prima volta che la vidi, riluceva per un trucco brillantinato.
La seconda volta che la vidi, riluceva in una maglia scintillante.
La terza volta che la vidi, riluceva con accessori luccicanti.
La quarta volta che la vidi, riluceva per una borsetta paiettata.
La quinta volta che la vidi, riluceva per i capelli raccolti con qualcosa di lucente.
La sesta volta che la vidi, riluceva in scarpe sfavillanti.
La settima volta che la vidi, riluceva con uno smalto risplendente.




"Signorina, ogni suo ingresso mi abbaglia. Illumina più delle stelle."
Forse fu così che la conquistai.




La prima volta che uscimmo insieme, lei, era di un brillante vivace.
La osservavo cercando il dettaglio luminoso, ma non ne trovai, fin quando lei sorrise.


Ecco, il dettaglio luminoso:
quel giorno aveva indossato il suo sorriso.


La prima volta che ci coricammo insieme, lei lampeggiava così forte da riscaldare, poi scottare e infine bruciare.


Capite bene, mai avrei potuto lasciare la mia luce e il mio fuoco,
ma quel bar, culla e letto di morte del nostro amore, cosa mi riservava per il futuro non l'avrei mai potuto sapere.


[...]

La prima volta che la vidi, mi porse il suo collo.
La seconda volta che la vidi, mi tese le sue caviglie.
La terza volta che la vidi, mi mostrò la sua schiena.
La quarta volta che la vidi, mi regalò la sua pancia.
La quinta volta che la vidi, mi offrì i suoi seni.
La sesta volta che la vidi, mi presentò le sue cosce.
La settima volta che la vidi, mi diede il paradiso.




"Signore, ogni suo ingresso mi abbaglia. Bagna più della pioggia."
Forse fu così che mi conquistò.




[...]


Quel bar, un giorno mi presentò l'amore e l'altro dopo, mi presentò la passione.




Adesso, ovunque vada, sento:
 "Non scambiate la passione per amore",
 ma all'epoca, quando ne avrei avuto bisogno, nessuno mi avvertiva di non fare questo scambio.


In fin dei conti, come avrei potuto evitare che ciò accadesse? 


Il cuore non lo vedo, la carne si.
Il cuore non lo sento battere, la carne la sento desiderare.


L'amore è nascosto dentro il cuore, la passione è in mostra sulla carne.



Oh, quanto è debole il cuore rispetto ai lembi più estremi del corpo.


Come potevo percepire il canto dell'amore sotto le urla della passione?


[...]

MaLoRe

08 dicembre, 2011

Come se il passato fosse attuale.


Per ricordare 
non mi basta
tatuare il tuo nome
sul mio corpo.

Per ricordare

voglio incidere
il mio amore,
quell'amore,
forse il nostro amore
sulla mia pelle.

Per ricordare
ho bisogno
di soffrire come
se il passato fosse attuale.

Voglio e ho bisogno
di vedere
il mio sangue esorcizzarsi 
con quell'incisione.


MaLoRe

04 dicembre, 2011

Ricordo, la nostra primavera inaspettata.



In bilico su granelli di sabbia
i nostri corpi si sposavano,
con il cielo e il mare come testimoni.

Il vento asciugava la nostra pelle 
umida di passione, mentre
le farfalle attraverso i nostri baci
si scambiavano lo stomaco.

Giungevi in fondo alla mia fine,
abbracciandomi con le tue gambe
e percepivo il pulsare dei tuoi nervi,
il contrarsi dei tuoi muscoli,
come fossero miei.

Potrei giurare che,
quando le onde accarezzarono i tuoi piedi,
sentii bagnarsi i miei.
I nostri corpi erano fusi, incastrati, miscelati
a tal punto che
anche la mia mente non li distingueva.

Poi,
dalla sabbia saltammo sulle nuvole.
Queste schiacciate dal peso del nostro amore
ci sorpresero con la pioggia.

Una pioggia miracolosa,
la più fertile che sia mai piovuta.

Ricordo ancora come 
la primavera sbocciò inaspettata,
quell'anno.





MaLoRe

01 dicembre, 2011

I drogati sono fatti, non parole.


In coro intonavate
-morirete voi che con la marijuana iniziate-
lasciandoci il dubbio a noi, fumatori di canna,
se la vostra fosse previsione o condanna.

Per certo posso riferire
che nessuno la parola "fine" ha saputo dire,
ma la vita al posto nostro ha agito
non facendoci più muovere un dito.

Chi la morte ha sfiorato e chi l'ha conquistata,
qui piaga più grande non c'è mai stata.

Gli occhi rossi e assonnati
degli amici completamente drogati
sono il ricordo più vivo nella mia mente,
che, ora, di tutto si pente.

Invito voi, tutti, alla eloquenza
su questo tipo di pestilenza,
perchè un giorno si possa
seppellire tutto questo in una fossa
insieme a chi persi
comportandoci da fessi.


 







MaLoRe