26 gennaio, 2012

Questa notte.


Questa notte la voglio psichedelica.

Datemi pastiglie e pastelli
per colorare il mio mondo.

Farò l'alba, ancora ballando
nelle vesti succinte che 
uomini desiderosi
prima o poi strapperanno.

In una stanza che gira
riderò e canterò,
dimenticando la mia realtà.

Coleranno gli acquerelli sulle pareti 
di un campo di margherite
con crisi d'identità, che
come girasoli volteranno il capo
ad ogni sballato.

Sarà estate con i cappotti,
nel giorno di notte,
fra le grida della fattanza,
percorrendo distanze inesplorate.

Viaggerò lontano, in nuove dimensioni
dove nessuno potrà raggiungermi,
con le mie accelerazioni,
ed esplorerò posti stupefacenti.

Cadrò nel paese delle meraviglie,
dove ci sono fabbriche di tranquillizzanti,
tra psicoanalisi avanzata e droga sperimentale
potrò innaffiare la mia pianta,
che di fiori ne fa tanti.

Questa notte la voglio un pò acida,
diluita in acqua.



MaLoRe


21 gennaio, 2012

C'è una vita da ricordare.


Il cuore ha smesso di distribuire sangue.
Pompa un sangue che lo riempie, lo appesantisce e non scorre più nelle vene.
Lo stomaco è schiacciato.

I ricordi uccidono il presente.

Un guerriero non conosce la pace
come un ferito di guerra.

Gli organi si ingarbugliano
e la voce si smorza.

Forse delle parole non saranno mai abbastanza
per descrivere un cuore che strizza sangue
su una foto tagliata a metà.

La storia è ciclica.

Ora,
c'è una vita da ricordare.

Una vita che hai saputo perdonare,
ma, mai, dimenticare.


MaLoRe



19 gennaio, 2012

Certamente, il cielo è sul mondo.



Non è che il vento non soffia
dalle mie parti,
è che soffia fino al mio sole.

Ci sono sempre le stesse nuvole a coprirlo,
fatta eccezione per quelle che si aggiungono.

Sotto questo cielo
viviamo vite parallele:
non uguali,
ma simili.

Per la teoria
il mondo è bello, perchè è vario.

Per la pratica
il mondo è mediocre, perchè è simile.

Guardo il cielo piangere
e mi consolo, perchè 
qualcuno, nel mondo,
è seduto come me 
sotto la stessa pioggia.

Parlo con la gente
e mi annoio, perchè
mi racconta di un mondo 
che già conosco.

Chissà se aldilà 
di quel sole che non vedo mai,
c'è un mondo senza nuvole.

In teoria, 
se il mondo è bello perchè è vario,
oggi,
sono sola nel mio pensiero.

In pratica,
se il mondo è mediocre perchè è simile,
oggi,
non sono sola nel mio pensiero.





MaLoRe

15 gennaio, 2012

Cadendo mi sembrava di volare.


Qualche giorno fa volavo.

Poi mi sono fatto/a male.

Oggi ho capito.

Non volavo.
Cadevo.

MaLoRe

13 gennaio, 2012

Sogno o illusione.



Nudo e con le ali sul capo
era Ipno,
bello e giovane da farci l'amore,
anche sotto lo sguardo geloso della Notte.

Ero sull'Olimpo,
ad una delle tante feste di Dionisio,
quando sorpresi Morfeo
profumarmi con dei papaveri.

Oh, Momo, dove sei?
Censura questa sera,
tanto lo so, che Fantaso
si è impadronito dei miei sogni
e temo che presto mi raggiunga Fobetore.


Questa poesia contiene riferimenti espliciti alla mitologia greca.

MaLoRe


09 gennaio, 2012

Dipendo.

Dipendo dai vizi.

Un'ora dipendo dal fumo,
l'ora dopo dalla cocaina,
l'ora successiva dal sesso,
l'ora a seguire dall'alcol
ma, mai dipendo dal cibo.

Il mio organismo lo rigetta,
non ha più tempo per lui.

Il mio organismo 
rincorre l'ultima nube di fumo nelle vene,
scopa l'ultimo buco, nel cervello, provocato dalla cocaina,
irriga la mia libidine,
balla con la goccia di assenzio.

Il mio organismo è troppo impegnato
per occuparsi anche del cibo.





MaLoRe


06 gennaio, 2012

Epistole Saffiche

"Farfy,
mi sento sciocca scrivendoti questa lettera, ma, al tuo fianco, mi sono sempre sentita una sciocca.


Tu, con un nome cucito perfettamente sul tuo corpo:
una farfalla leggiadra.


Io, con un nome sbagliato, finchè tu mi hai chiamata Trilli:
la tua Trilli, colei che, dicevi, ti permetteva di volare.

Oh Farfy, 
mi hai sempre fatta sentire speciale, 
anche, semplicemente, dandomi la mano e cercando lo spazio,
nella calca di gente, per me.

Ricordo i viaggi in macchina.
Tu, convinta che le cinture non fossero abbastanza per me, ad ogni frenata mi paravi con il tuo braccio.

Mi prestavi i tuoi sogni e mi accoglievi ogni sera nel tuo giro.
Mi raccontavi di te, dei tuoi uomini, dei tuoi aperitivi.
Mi dicevi che un giorno anch'io avrei avuto una vita piena e, insieme, ci saremmo divertite.

Che donna eri, Farfy, 
come una madre ti prendevi cura di me e come un'amica mi coinvolgevi nelle tua vita
ed io,  tua coetanea
eppure ancora così inesperta al tuo confronto, sognavo,
un giorno, di essere come te.

Non riuscivo a vedere nient'altro che 
la dolcezza con cui ti preoccupavi per tutti, 
l'eleganza con cui affrontavi i problemi, 
la femminilità con cui ammaliavi chiunque 
ed ogni giorno che passava, ero sempre più persa di te.

Non mi ero accorta che tu eri la donna ed io la bambina.

Scherzando mi sfioravi le labbra, ed io
sognavo come sarebbe stato con un uomo, se mai anch'io lo avrei provato.
Ma la notte sentivo ancora il tocco soffice e caldo della tua bocca.

Ero nelle tue mani Farfy, e tu lo sapevi.

Con cautela mi maneggiavi, mi voltavi e giravi come volevi.

Sparivi, andavi con i tuoi uomini, trascorrevi le tue serate e poi ricomparivi, con le tue frasi dolci, con il tuo sorriso, con la tua bellezza e mi ricompravi.

Quanti anni ho perso dietro il tuo trucco, 
quanti anni senza mai capire che fosse successo, 
quanti anni credendo fossi una falsa amica.



Ma, oggi, ho capito tutto.


Fuggivi dal mio amore, consapevole di aver aggirato un cuore vergine ed i sensi di colpa ti portavano a raccontarmi di un uomo a cui ero destinata.


Conoscevi il potere del tuo fascino e, con quello, mi riavvicinavi ogni volta, quando tornavi dalle tue scappatelle, che, adesso,  sono sicura coinvolgessero anche donne.


Quella sera, sapevi cosa stessimo facendo e chissà quante altre volte lo avevi, già, fatto.
Invece io, stupida ed ingenua, credevo fosse la prima volta anche per te.


Invece io, ti credevo.
Ero sicura tu cercassi di toccare il mio cuore con le tue dita.


Ora, mi accorgo che le tue mani, dentro me, cercavano, 
solamente, il punto che mi avesse sottomesso meglio a te, 
ma non di certo il mio cuore per accarezzarlo.

Farfy, mia croce e delizia, il mondo intero aveva capito che ti amavo, eccetto me.

Il mondo intero ci additava e tu ci proteggevi, evitavi che io sapessi cosa si dicesse di noi.
Impedivi che io capissi di amarti.

Ma ora? Ora che sei andata via? 

Mi hanno sbattuto in faccia la verità ed io me ne sono vergognata.
No, non mi sono vergognata di amare te, ma mi sono vergognata di non averlo capito prima.

Ti prego Farfy, torna da me. 
Le tue gambe non sanno camminare e le tue ali hanno bisogno della mia polvere.


La polvere che ti faceva volare, erano i miei occhi innamorati, vero?
Quel giorno, quando mi chiamasti Trilli, mi avevi detto che ero innamorata di te, vero?


All'epoca non potevo capire, ma ora si.
Ora mi manchi e ti desidero ogni minuto.


Se tornassi ti amerei, senza idolatrarti. 
Promesso.


Con struggente amore,
la tua Trilli."




"Mia cara Trilli,
ragione del mio volo,
splendore delle mie ali...

le donne sono state il mio passatempo e gli uomini il mio giocattolo, 
ma tu sei stata il mio amore.

Non c'è più ragione per cui io risponda alla tua lettera. 
Sono moglie e madre, ormai.

Spero tu possa dimenticarmi al più presto e che tu possa trovare il vero amore, qualunque sia il suo sesso.

Ti bacio le guance, piccola Trilli.

La tua ex Farfy."



N.B: garantisco che le lettere sopra riportate sono di mia invenzione.
        Per tanto ogni riferimento, a persone realmente esistite o fatti realmente accaduti, è puramente casuale.

MaLoRe


02 gennaio, 2012

Capodanno fa rima con danno.


Lasciatemi vivere a modo mio.
Lasciatemi dormire nell'oblio.

Tra vitamine e tiramisù
non ragiono più.

Scrivo poesie non valide
a cause di ispirazioni acide
e sniffo nel bagno
per inaugurare l'anno.

Torno nel letto
col dubbio di dove mi metto,
dormono in troppi
c'è bisogno di un paracolpi
per chi come me, questa notte,
non si sente forte.

Sono fatta di carne, ossa e difetti
come quello di adorare gli effetti
anche di un brutto trip,
mica come certi vip.


Nella notte dei due anni
ho peggiorato i miei malanni,
sotto occhi adolescenti
i miei organi hanno smesso di essere autosufficienti.


L'anno incomincia
con una festa in provincia,
tra gente che ha momenti
da neuroni spenti,
ma io da domani, prometto,
che dormo solo nel mio letto.


Troppi errori
commessi dai miei eroi,
dovrei cambiare ideali
se non voglio i miei funerali.


Questa droga si consuma
come se fosse un bagnoschiuma,
ad ogni doccia
ne prendo una goccia.


Isolatemi nella mia esistenza
sbagliata all'apparenza,
dove compro l'affetto
da un cuore troppo stretto
e sazio l'amore 
di una bestia in calore.


Chiudetemi in manicomio 
per curare il mio binomio.




Ogni riferimento a fatti realmente accaduti o persone realmente esistite è puramente casuale.


MaLoRe