04 dicembre, 2011

Ricordo, la nostra primavera inaspettata.



In bilico su granelli di sabbia
i nostri corpi si sposavano,
con il cielo e il mare come testimoni.

Il vento asciugava la nostra pelle 
umida di passione, mentre
le farfalle attraverso i nostri baci
si scambiavano lo stomaco.

Giungevi in fondo alla mia fine,
abbracciandomi con le tue gambe
e percepivo il pulsare dei tuoi nervi,
il contrarsi dei tuoi muscoli,
come fossero miei.

Potrei giurare che,
quando le onde accarezzarono i tuoi piedi,
sentii bagnarsi i miei.
I nostri corpi erano fusi, incastrati, miscelati
a tal punto che
anche la mia mente non li distingueva.

Poi,
dalla sabbia saltammo sulle nuvole.
Queste schiacciate dal peso del nostro amore
ci sorpresero con la pioggia.

Una pioggia miracolosa,
la più fertile che sia mai piovuta.

Ricordo ancora come 
la primavera sbocciò inaspettata,
quell'anno.





MaLoRe

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