23 novembre, 2011

Impazzisco nell'eco del mio ti amo.


Dove sei?

In questi anni dove sei andato?

Ti sei nascosto troppo bene,
non ti trovo.

Cercami,
amami ancora una volta.

I tuoi sorrisi mi annebbiano,
i tuoi baci mi accarezzano,
la tua voce mi assorda.

Ma dove sei?

Impazzisco senza te.

Torna a prendermi,
portami con te:

ovunque tu voglia andare,
anche all'inferno.

Ma portami da te.

Scorderò gli abiti,
porterò solo il cuore
nella nostra luna di miele,
anche se il miele non dovesse esserci.

Cancella le mie parole,
solo ora mi rendo conto di
quanto fossero stupide...

dettate da una paura
che voglio tu annienti.

Guariscimi 
da questa malattia.

Donami la dose mortale
di questa dipendenza da te.

L'eco del mio solitario ti amo
si confonde con il ricordo dei tuoi.

Ripuliamo il nostro sporco amore consumato.

Oggi mi trovi qui,
se mi cerchi.

Domani sarò in manicomio
e mai, mai
una camicia di forza sarà
così bella e rassicurante
se non mi verrai a prendere.

Pagherò con lembi di carne
tutte le ore della notte 
che mi vorrai concedere.

Voglio un'insulina di sesso
affinchè dopo possa mangiare
tutto l'amore che mi servirai.

Dove sei andato?

Dove si trova il tuo, fottuto, rifugio?

Io sono qui che ti aspetto.

Mi dissanguo,

con le interiora in mano,
con lo stomaco aperto
e il corpo svuotato.

Ricuciscimi.

Pungiti con l'ago e 
attorcigliati nel filo.

Moriamo insieme
per il nostro amore.

Mettiamo fine al peggio.

Suicidiamoci,

con gli occhi incrociati e
le labbra schiuse

nel nostro ti amo.


MaLoRe

2 commenti:

  1. Quale struggente lirica!
    Quale profonda dichiarazione d'Amore,
    proclamata sicuramente a chi non è degno ...

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  2. L'amore è cieco e potente.

    Colpisce anche l'indegno, fa innamorare anche dell'indegno.

    La ragione è autoritaria e straziante.

    Noi uomini, dicono i filosofi, rispettiamo l'autorità, non il potere.

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