07 febbraio, 2012

Neve.




Ondeggiano nel cielo fiocchi di neve,
colorandosi delle luci della città,
come pezzi di nuvole che cadono giù,
mascherandosi d'arlecchino.

Il grigio del cemento,
questa sera, è avvolto 
in un soffice manto candido.

Piccoli e delicati batuffoli,
forse, zucchero filato,
ricoprono ogni amarezza
della tetra quotidianità. 

Chissà se qualcuno, oltre me,
è indeciso tra farfalla o angelo,
lasciandosi cadere 
sulla distesa immacolata.

Volano, verso di noi,
le carezze di questo cielo pallido,
sotto il quale siamo ancora bambini.

Soffia un vento fresco,
posando petali eterei 
sulle nostre chiome.

Oggi, sento che
posso credere nella magia
e vedo, la regina delle nevi,
intrecciare, amorevolmente,
i miei capelli con perle celestiali.

Se guardate attentamente le stelle,
scorgerete una fatina scuotersi,
regalandoci questa pioggia
di polvere miracolosa.

Durante la notte,
per chi vuol essere audace,
dalla finestra aperta
qualcuno, simile ad un Peter Pan,
verrà a prendervi per farvi volare
e, domani mattina,
sarà il sogno più dolce che ricorderete.

Un paesaggio idilliaco
è quello che l'uomo delle nevi
disegna per noi.

Oggi,
ci muoviamo in un mondo,
disegnato disarmato,
dove vergini e bambini
pattinano felici 
su laghi cristallizzati.

Ma domani,
quando l'opera sarà terminata
e l'autore, ci proteggerà, 
orgoglioso, in una cornice,
il nostro calore scioglierà i colori
ed i nostri respiri appanneranno il vetro,
così che nostro padre non saprà vederci per restaurare.

Resterà solo il ricordo,
finchè nuova porpora bianca sarà spruzzata su noi,
dell'innocenza del bimbo
che scrive "viva la neve",
ignaro che tutto ciò è detersivo con cui,
chi ci ha creato, ci pulisce, ogni tanto,
dallo sporco di cui ci macchiamo.



MaLoRe

2 commenti:

  1. Leggere questi versi mi ha trasmesso tanta dolcezza e tranquillità.

    Sublime... meriti davvero, meriti di più.

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