27 novembre, 2012

Siamo ribelli, non c'importa d'essere capiti.




Siamo i reietti della società,
produciamo arte di scarto
e preghiamo un dio che fa la guerra.

La nostra religione è autoironica,
si bestemmia da sola.

Viviamo durante la notte,
perchè il popolo ci rifiuta
e quando questo dorme,
il mondo si allarga,
dando spazio anche a noi.

Ci chiamano "i cattivi",
ma noi viviamo in ghetti di frontiera,
non nelle loro santissime città.

Un po' vandali, si, un po' randagi,
schiamazziamo nelle orecchie di chi dorme,
ci spogliamo davanti agli abbaglianti delle forze dell'ordine,
facciamo l'amore a ritmo delle mitragliatrici e
rubiamo l'offerta dalla Chiesa.

La libertà è un'utopia,
noi siamo i ribelli:
prigionieri dell'emarginazione, 
da quando abbiamo spezzato le nostre catene.






MaLoRe

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