24 maggio, 2013

Le ragazze del riformatorio.


Sembrava la leader di quel gruppo di ragazze, sembrava toccasse a lei la decisione di confessare o meno. 
Con i tacchi sul tavolo, ciondolando sulla sedia, si accese una sigaretta e sorrise. Finalmente iniziò.


"Uscivamo dal riformatorio, con studi di galateo, portamento e comunicazione. Lavate, profumate e pettinate più di una, vera, gentildonna. Sapevamo fare il bricolage e ricamare. Avevamo un libro di ricette con il nostro nome e una pianta di basilico a testa. Ci avevano insegnato l'importanza della pochette: crema, spazzola, specchio, rossetto e lametta, nel caso la passione ci avesse voluto cogliere di sorpresa. Ma a sorprenderci era sempre un attacco di ira o di depressione, peggio ancora, di ira e depressione. Tornavamo in riformatorio a studiare galateo, portamento e comunicazione. Lavate, profumate e pettinate più di una, vera, gentildonna... bricolage, ricamo, libro di ricetta, pianta di basilico, pochette e, nuovamente, lametta. Accompagnata, questa volta, dalle istruzioni per l'uso, le quali, purtroppo, non entravano nella pochette e così si tornava sempre in riformatorio a studiare galateo, portamento e comunicazione, con qualche gita al convento. Ci fu, anche, sottratta la lametta, perchè eravamo soggetti potenzialmente pericolosi e fummo fatte conoscere agli ufficiali militari, attraverso un ballo. Non c'era uomo più giusto, al nostro fianco, che un militare capace di domarci. Seguimmo tutte un percorso di disintossicazione, abbandonammo fumo, alcol, valium e poker. Ci addentrarono nel volontariato, così, dicevano, avremmo capito che far del bene era più soddisfacente che far del male, così, avremmo imparato a prenderci cura di qualcuno, perchè dicevano, sempre loro, che un giorno ci saremmo sposate e avremmo avuto dei figli. Noi fingevamo che ci andasse, bramanti di libertà. Eravamo tutte giovani e amiche, addestrate e domate, pronte a lasciare il riformatorio per sempre. Le ribelli con le perle al collo, le amiche delle fidanzate dei propri amanti, cattive come sempre sotto la faccia innocente, peccanti ancora di ira e accidia, ma fuori di lì e sopratutto, ormai, maggiorenni. Sarebbe stato tutto perfetto se lei non ci avesse tradita, sposandosi. Aveva invitato a nozze dodici pochette piene di lamette, odio e invidia. Mi dispiace che lei non possa condividere con noi, anche, l'esperienza del carcere."


Ogni riferimento a persone o fatti realmente esistiti è puramente casuale.


MaLoRe

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