06 aprile, 2012

Amoressia.

Amico mio,
oggi canto d'amore.

L'ho conosciuto 
nel sottobosco della mia città,
mentre beveva birra a volontà.

Vestiva tacchi alti e sedeva sul tavolo, con gli abiti che le fasciavano le curve, regalandomi le fantasie più perverse. 
Mi avvicinò con la scusa dell'auto in panne.

Leggevo nei suoi occhi cose che stonavano con la sua bocca, forse era un diavolo vestito da angelo o semplicemente una creatura angelica a cui strappare l'aureola.

Era l'enciclopedia della droga quella donna: 
diceva che con gli occhi rossi riusciva a guardare più in profondità.

Sapevo cosa dirle, ma le parole si perdevano lungo la lingua.

Oggi, il suo ricordo mi percuote la mente
e di lividi, i miei neuroni, riveste.

Affetto da amoressia,
finchè non sarà mia.


MaLoRe

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