15 ottobre, 2011

Tutti dicono che la droga uccide, ma pochi sanno che la gente vuole morire.



Spett.le Signor XXX,
ho trovato casualmente il suo indirizzo fra la mia posta elettronica e anche se il buon senso mi costringerebbe alle presentazioni, l'istinto mi porta a dedicarle i miei "sprechi d'inchiostro".


Con la droga si perde sempre,
ma per molti l'importante è partecipare.



<Ciao,

non so ancora tu chi sia, perchè non ho ancora scelto il destinatario della mia epistole.

Non potendo porgere alcuna domanda ad un destinatario inesistente, ti racconterò delle mie elucubrazioni mentali.

Oggi, come non mai, mi sono svegliata con un'acquolina di marijuana che non ho ancor soddisfatto, ma le narici mi prudono lo stesso.
La cocaina le avrà graffiate, perchè delle gocce di sangue sono cadute sulla polvere bianca.

Ho paura tu possa confondermi con una tossicodipendente, quindi mi conviene specificarti che la droga per me non è un vizio, bensì un piacere.
L'unico orgasmo che riesco a raggiungere restando vestita.

Io disincentivo le persone dall'utilizzo di certe sostanze, però, purtroppo, la mia mente psicolabile mi porta a godere infilandomi un ago nelle vene.
C'è qualcosa di questa pratica che mi eccita, che mi porta all'emblema dell'adrenalina.

Dicono che noi drogati scarseggiamo di autostima, eppure io pecco di narcisismo.
Tendo a desiderarmi come fossi un uomo quando mi specchio.

Mi domando perchè ti stia descrivendo il mio lato malato, la mia psiche autolesionista, i miei perversi desideri, ma dato che ormai lo sto già facendo, ti nomino anche l'anoressia.

La mia anoressia è causata dal troppo amore nei miei confronti ed io amo vedere le ossa sporgere sotto la sottile pelle pallida... amo anche il rossetto sbavato.

Io sono una ragazza molto giovane, non è di buon occhio che un'adolescente della mia età parli di droga, malattia e sesso, pur essendo per me gli argomenti più intriganti, ma ho già detto di non essere tanto apposto con la testa.

Non sono pazza, o almeno non ancora una pazza dichiarata, questo comunque non toglie che ci possa andare vicino.

Ti darei ragione, mio destinatario, se mentre leggi ti spaventi o preoccupi per me.
Ti darei ragione, mio destinatario, se mentre leggi la tua mano scorra la rubrica in cerca di un analista.

Ma fermati un attimo:
ti spaventi e cerchi l'analista per me, che sono cosciente di quel che scrivo, o per te, che non credi a quel che leggi?

Non voglio ostinarmi a mandare fuori uso i tuoi neuroni, io la mia confessione l'ho fatta ed ora posso continuare il mio cammino verso la Morte.

Sì, io non la definisco vita, è troppo scontato, per me è un viaggio funebre, giunti a destinazione il nostro premio sarà una manciata di terra sul volto.>





Ogni riferimento a fatti realmente accaduti o persone realmente esistite è puramente casuale.



MaLoRe

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